giovedì 22 gennaio 2015

Expo Milano 2015, mancano
solo 100 giorni. Anzi, 99

Veduta aerea del sito espositivo di Rho/Pero
Cento giorni all'inaugurazione di Expo MIlano 2015. Anzi, 99. I giorni passano velocemente e a Milano – a parte l'esposizione di qualche bandiera in centro – sembra che nulla sia cambiato, negli ultimi mesi.

L'evento dell'anno, anzi del decennio è alle porte ma finora non sembra avere influssi sulla vita e soprattutto sul lavoro di tutti i giorni dei milanesi, come molti avevano sperato. I proclami degli scorsi anni parlavano di centinaia di migliaia di posti di lavoro portati da Expo. Oggi leggiamo su repubblica.it che per poco più di 5mila contratti di lavoro – ovviamente a tempo determinato, con scadenza al 31 ottobre 2015, giorno di chiusura dell'esposizione – si sono presentate 200mila persone. Come fare un ambo al lotto, se si giocasse ancora al lotto. Speriamo nell'indotto, forse da maggio in poi qualcosa cambierà.

La situazione nel cantiere di Expo 2015 Milano

I lavori procedono senza sosta

Intanto chi il lavoro ce l'ha, eccome, sono coloro che lavorano alla predisposizione del sito espositivo che ospiterà l'Expo, a Rho/Pero. I comunicati stampa dicono che i tempi sono rispettati, che per il 1° maggio tutto sarà pronto. Anche perché si parla di giornate lavorative fatte di 20 ore, anzi, per quanto riguarda il padiglione italiano addirittura di 24 ore su 24. Tra ritardi, inchieste, arresti, cambi di vertice, ecc. siamo arrivati a ridosso dell'evento e servirà il solito "miracolo all'italiana" per mettere tutto a punto.

Expo 2015 Milano, alcuni padiglioni sono praticamente pronti
Finora tra le strutture in fase di ultimazione – in totale i Paesi presenti con un padiglione a Expo saranno 53 – ci sono quelle di Svizzera, Germania, Kuwait e Bahrain (sono stati i primi a completarla). Come dire, i soliti precisini – detto con tutto il rispetto possibile – e i nuovi ricchi... tra i quali è probabilmente da inserire anche l'Angola, primo stato africano a completare il proprio padiglione. E intanto sono stati già venduti 7,5 milioni di biglietti (1 milione solo ai cinesi). Gli organizzatori sperano di chiudere l'Esposizione con un bottino totale di 24 milioni di biglietti venduti.

Paris 1900 – Expo Milano 2015

Dopo le prime due puntate dedicate al padiglione degli Stati Uniti d'America e al padiglione tedesco, proseguiamo con la carrellata di confronto tra i padiglioni di inizio 900, quelli dell'Exposition Universelle di Parigi del 1900 e quelli che vedremo a Expo Milano 2015.

Le belle immagini che abbiamo trovato sul vecchio libro fotografico "Paris 1900" si riferiscono ovviamente ai padiglioni delle grandi potenze di quel periodo. Non abbiamo dunque traccia né di Cina né di India, né di Paesi arabi (il petrolio non era ancora stato "scoperto"...).

Il padiglione della Gran Bretagna a parigi 1900

Il padiglione della Gran Bretagna

All'esposizione universale di Parigi 1900 non mancava certo la Gran Bretagna, rappresentata da una struttura discreta, molto austera, senza fronzoli, chiara espressione dell'essenzialità britannica.

"Coltivato in Gran Bretagna, condiviso globalmente" a Milano
Niente a che vedere con l'avveniristico padiglione di Expo Milano 2015 ispirato, come raccontato dal suo progettista, il designer Wolfgang Buttress a un alveare, «metafora comprensibile a tutti, a ragazzi e professori», che ben rappresenta anche lo spirito di partecipazione della Gran Bretagna all'Expo di Milano. Il progetto, si legge sul sito di Expo 2015 "fonde il design di più alto livello con forti requisiti ecologici, che trovano origine nelle conquiste scientifiche più all’avanguardia, nelle agrotecnologie e nell’ingegneria agraria".

Il padiglione dell'Austria a Parigi 1900

I padiglioni dell'Austria e dell'Ungheria

A inizio '900 l'Austria era una vera potenza e Vienna era una delle città più importanti del mondo. Per le strade della capitale dell'impero austro-ungarico poteva capitare di incontrare Gustav Klimt, Gustav Mahler, Egon Schiele, Oskar Kokoschka, Robert Musil, Arthur Schnitzler, Stefan Zweig, Hugo von Hofmannsthal, Karl Krauss, Sigmund Freud... roba da non credere. Oggi Vienna rimane comunque una delle capitali europee più belle e affascinanti e l'Austria un Paese dalla grande vivibilità.

Il padiglione di Parigi 900 era ispirato a un classico castello austriaco, molto più simile a un palazzo che a una fortezza. In marmo bianco, arricchito da decorazioni barocche, da statue con fattezze umane e da aquile con le ali spiegate, era una delle strutture più eleganti tra tutte quelle che si affacciavano sulla Senna, in quella Rue de Nations che era il centro dell'Esposizione Universale.

"Respira. Austria", l'Austria a Expo 2015 Milano
A Milano l'Austria si presenterà con un padiglione in parte sollevato da terra, completamente trasparente "uno spazio in cui architettura, natura, cultura e ricerca si fondono in un unico viaggio esperienziale", come viene detto sul sito ufficiale di Expo 2015. All'interno della struttura è stata ricostruita una vera e propria foresta austriaca, in grado di fornire aria pulita e ossigeno fresco che, ogni ora, potrebbero soddisfare 1.800 persone. Un esempio dell'equilibrio ecologico che è proprio del Paese austriaco.

Il padiglione dell'Ungheria a Parigi 1900
Accanto all'Austria, non poteva mancare l'Ungheria, Paese che per lunghi decenni ne ha condiviso la sorte. Il padiglione ungherese di Parigi 1900 era una costruzione particolare, molto simile, a dire il vero, a quella che affianca il Ponte Carlo di Praga. I visitatori transitavano sotto questa alta torre gotica, costruita con pietra scura e ricca di pennacchi, come è proprio delle strutture architettoniche del cuore dell'Europa.

"Dalla fonte più pura", l'Ungheria a Expo 2015 Milano
Ben altro aspetto avrà il padiglione dell'Ungheria a Expo Milano 2015, ispirato ai tipici paesaggi di campagna ungheresi. Sviluppato su tre piani, come raccontato sul sito di Expo 2015, la struttura "aperta" – che richiama l'Arca di Noè, simbolo di salvezza degli uomini – è racchiusa da due enormi tamburi sciamanici, strumenti che simboleggiano le origini e la tradizione. Un monumento al rapporto tra uomo e universo che a fine Expo verrà smontato e rimontato in Ungheria, dove diventerà un centro di ricerca.

Il padiglione della Russia a Parigi 1900

Il padiglione della Russia

La Russia del 1900 era la Russia degli Zar. Una vera potenza mondiale, che di lì a poco avrebbe cambiato in modo radicale la sua storia. A Parigi la Russia portò... il Cremlino!

Il padiglione russo era quello più vasto di tutta l'esposizione, un vero e proprio palazzo contraddistinto da cortili interni alte torri, una diversa dall'altra, e saloni immensi ispirati a quelli del palazzo che si affaccia sulla Piazza Rossa di Mosca.

Il padiglione della Russia a Expo Milano 2015
Grande potenza era e grande potenza è rimasta.
A Milano la Russia porterà un padiglione dalle achitetture ardite, arricchite da soluzioni super tecnologiche e al tempo stesso "green" (vedi sito expo 2015). Facciate in vetro e una grande terrazza che si spingerà per 30 metri sopra l'ingresso, un vero spettacolo!


(Le foto di Expo 2015 Milano sono tratte dal sito: www.expo2015.org)




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