martedì 27 settembre 2016

Proposta di "Zona 30" per le vie Agnesi, San Rocco, Altaguardia e Vannucci


Vorremmo proporre una nuova zona cittadina in cui instituire il limite di 30 chilometri all'ora per i mezzi a motore.

Potremmo chiamarle le "quattro vie". Sono quelle che in zona Porta Romana attraversano un piccolo quartiere caratterizzato per lo più da case d'epoca – di fine '800, inizio '900 – e locali con una forte personalità.

Tra cui: un antiquario, una bottega dove si fanno le bambole a mano come una volta, un paio di falegnamerie, una casa editrice indipendente, un paio di spazi d'arte espositivi, un laboratorio di pittura, un altro in cui si fanno i marron glacés e un altro ancora dove si costruiscono pianoforti, trattorie tipiche, vinerie, locali alla moda e ristoranti tra i più frequentati di Milano.

È il quartiere delimitato da Viale Sabotino, via Crema, via Giulio Romano e via Ripamonti, (nella mappa evidenziate in rosso), che al suo interno comprende quattro vie che si intersecano, tra loro, in modo quasi perpendicolare.

Le quattro vie sono, per essere precisi:

via Agnesi


Via Agnesi – Accesso da viale Sabotino

Via Agnesi – Accesso da via Giulio Romano

 

 

via San Rocco

 
Via San Rocco – Accesso da via Crema


via Altaguardia


Via Altaguardia – Sbocco di viale Sabotino

Via Altaguardia – Sbocco di via Giulio Romano


via Vannucci


Via Vannucci – Sbocco di via Ripamonti

Un quartiere/quadrilatero che è una specie di fortino 

È come se fosse una specie di fortino – del resto il nome Altaguardia pare derivi proprio dal nome di una fortificazione sopraelevata costruita ai tempi del Barbarossa – che ha solo tre punti d'accesso, le due estremità di via Agnesi – una su viale Sabotino e una su via Giulio Romano – e quella di via San Rocco, là dove si incrocia con la bella via Crema.

Un quartiere che fino a pochi mesi fa era tutto stretto attorno alla struttura che meglio di tutte lo caratterizzava: la fabbrica di mattoncini rossi che aveva l'importante funzione di ricordare – da testimone elegante, silenziosa e discreta qual era – le origini popolari e operaie dell'intero quartiere.

Fabbrichetta che, nonostante i disperati tentativi dei residenti, che hanno cercato in tutti i modi di salvarla, è stata demolita tra la fine del 2013 e l'inizio del 2014.




...il condominio costruito al suo posto
Oggi al posto di quella struttura di inizio '900 sta per essere ultimato  un nuovo e inutile condominio che nulla ha a che spartire con l'equilibrio antico del crocicchio che, suo malgrado, si trova a ospitarlo.

Gli abitanti del quartiere lo trovano molto brutto, su questo punto sembrano essere tutti d'accordo, ma può darsi che siano prevenuti..., la gente qui era molto affezionata alla fabbrichetta rossa che c'era prima e la sua demolizione è stato un boccone amaro, davvero molto difficile da digerire.


Perché adottare il limite di 30 km/h

Ma torniamo al punto d'inizio. Il quartiere attraversato da queste quattro vie, dicevamo, si presterebbe molto bene a essere fornito di un divieto di velocità superiore ai 30 km all'ora, per vari motivi.

Parcheggio selvaggio in via Vannucci
Perché le carreggiate non sono molto larghe, sono tutte a senso unico e lo spazio riservato alla percorrenza dei mezzi è davvero ristretto, anche a causa dei parcheggi. In alcuni casi, come quello di via Vannucci e di un tratto di via Altaguardia, gli spazi riservati al parcheggio delle auto sono addirittura sia sul lato destro sia su quello sinistro.

Senza contare che spesso – soprattutto, ma non solo, di sera e il sabato –, gli avventori dei locali pubblici parcheggiano un po' ovunque rendendo ancor più difficoltosi gli spostamenti all'interno del quadrilatero.

La "stretta" di via Altaguardia
Un tratto di via Altaguardia è inoltre senza marciapiede e anche dove questo c'è, spesso, soprattutto la mattina, i pedoni sono costretti a camminare sulla carreggiata perché il passaggio è intralciato dai bidoni della spazzatura non ancora ritirati dopo il passaggio degli addetti alla nettezza urbana. Con auto e moto che passano a velocità sostenuta spesso si crea una situazione di pericolo.

Vicino, in via Giulio Romano ci sono due scuole, un'elementare e un istituto tecnico. Poi, sempre in Giulio Romano c'è la chiesa di Sant'Andrea con l'oratorio e non lontano c'è parco Ravizza e, non dimentichiamolo, l'Università Bocconi. Al venerdì buona parte della zona è occupata dal mercato rionale.

Via Vannucci con il doppio parcheggio
Situazioni che prevedono il passaggio di molti pedoni o ciclisti di tutte le età, dai più piccoli ai più anziani. I marciapiedi sono stretti, a volte difficili da percorrere perché ci sono moto o biciclette parcheggiate.

Sarebbe bello se potessero essere allargati, magari anche sacrificando qualche parcheggio (questo non subito, magari quando il car sharing sarà sempre più utilizzato ed efficiente e le macchine in circolazione, finalmente, saranno di meno).


Lo slargo di via Altaguardia
Qualcuno, nel quartiere, è andato anche oltre, ipotizzando la posa di porfido – quello rialzato, che induce le auto e le moto a procedere a passo d'uomo – e la creazione di alcune aiuole nello slargo di via Altaguardia, proprio quello su cui si affaccia il nuovo (brutto) palazzo.

Non è una cattiva idea, anzi: renderebbe questo angolo di Milano ancor più vivibile e servirebbe se non altro a rasserenare in parte i residenti della zona che si trovano a passare davanti al nuovo (indesiderato) arrivato.




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