venerdì 6 maggio 2016

Proposte "intelligenti" (tipo Simona Tagli) per una viabilità migliore



Finalmente, dopo tanto parlare a vanvera, un'idea veramente costruttiva per la nostra città di Milano.

Dopo anni di perdurante prepotenza dei ciclisti, che con la loro bicicletta la fanno da padrone sulle strade cittadine, ecco che una coraggiosa candidata nelle liste del centrodestra – l'ex soubrette televisiva Simona Tagli, che si presenta nella lista di Fratelli d'Italia – ha annunciato il suo ambizioso programma per migliorare la città: eliminare le piste ciclabili, che sono troppe e ostacolano il traffico, ed eliminare le aree pedonali come quella di piazza Castello, che creano imbuti e impediscono la normale circolazione delle automobili in città.

Idee illuminanti, viene da chiedersi perché nessuno ci abbia pensato prima.

A questo proposito avremmo alcuni suggerimenti da dare alla candidata del centrodestra milanese amante delle automobili, semplici ma efficaci idee che potrebbero entrare tranquillamente nei programmi di tutte le liste che sostengono il candidato sindaco del centrodestra Arturo Parisi.


1. Dichiarare illegali le biciclette

Basta con queste "antiquate" due ruote che scorrazzano libere e impertinenti sulle vie cittadine. Bisogna emanare al più presto un bando in cui si ordini di rottamarle tutte entro sei mesi.

I resistenti, i clandestini delle due ruote devono essere arrestati ed esposti al ludibrio dei cittadini onesti, quelli che circolano con le auto e pagano fior di bolli e assicurazioni e parcheggi e hanno diritto di non essere bloccati ogni cento metri da persone fuori dal tempo, che non pagano nessuna tassa e non producono né rumoreinquinamento.

Insomma, che sono inutili e dannose per la collettività.



2. Eliminare i semafori

Non si capisce perché questi strumenti vecchi e obsoleti debbano sopravvivere in città moderne come Milano. Con il loro "rosso" bloccano in continuazione le auto, la circolazione ne risulta rallentata in modo drastico e inaccettabile.

La produzione cittadina viene in continuo frenata. Bisogna correre, correre, correre, produrre, produrre, produrre. Non certo stare con le mani in mano per interi minuti in attesa del verde!

I pedoni che vogliono andare dall'altra parte della strada si arrangino! Escano prima di casa, quando gli automobilisti sono ancora a letto a godere del meritato riposo, visto che sono gli unici che lavorano davvero, in città. Oppure aspettino la sera tardi, quando le auto sono nei parcheggi e nei garage.


3. Eliminare i parchi e costruire grandi parcheggi

Appunto, i parcheggi. A scavare sotto terra anche nelle zone storiche della città per costruire parcheggi ci ha già pensato qualcun altro, per fortuna. Ma non basta!

Le automobili devono essere libere di parcheggiare facilmente, senza dover fare giri e giri in cerca di uno spazio per la loro meritata sosta. Gli automobilisti hanno il diritto di fare in fretta, devono andare a lavorare!

E allora che senso ha tenere tutti questi parchi frequentati solo da fannulloni, drogati ed extracomunitari con il telefonino pagato da noi? Via tutti, alberi abbattuti e bella colata di cemento su cui tracciare le righe bianche, che ci piacciono tanto, dei parcheggi. Perché è così che si fa nelle città moderne e civili.


4. Eliminare i tram e relativi binari

Non se ne può davvero più di vedere questi "carrozzoni" vecchi e usurati che faticosamente si trascinano da una parte all'altra della città rallentando il traffico in modo insopportabile.

Ma siamo ancora fermi all'800? Possiamo disporre di auto veloci e confortevoli, con sedili riscaldati e aria condizionata, vivavoce, lettore mp3, ecc. ecc. e ancora ci costringono a muoverci su mezzi traballanti, scomodi, freddi d'inverno e caldi d'estate, con i finestrini bloccati, che dobbiamo oltretutto anche pagare per usarli?

E intanto le automobili, dietro, costrette ad andare a passo d'uomo, con perdita del PIL cittadino, perché chi è in coda non può produrre e a lavorare non sono certo quei perditempo che amano stare seduti su scomodi sedili in legno o aggrappati ad appendini di cuoio ideati a fine settecento.

Via anche le rotaie, che se freni a 100 all'ora quando piove rischi di finire nel baule di quello davanti, con perdita collettiva di tempo e denaro.


5. Eliminare gli stop

La parola "stop" deve essere bandita dal vocabolario milanese. È una parola che piace a chi non ha voglia di fare, alle zavorre della società.

Gli automobilisti di Milano, invece, vogliono vedere scritto sulla strada e sui cartelli le parole "non fermarti", perché questo è lo spirito che li contraddistingue, vere locomotive d'Italia.




6. Eliminare Area C e limiti di 30 all'ora

Questa ci vergogniamo fin di proporla, tanto è scontata. Queste geniali idee del sindaco Pisapia hanno comportato una perdita generale per la città difficilmente quantificabile. Naturalmente non per il sindaco, che ha fatto guadagnare soldi su soldi al Comune a scapito dei contribuenti.

E in cambio di cosa? Intasamenti, code ai valichi di entrata, rallentamenti inutili, nervosismo diffuso tra gli automobilisti, che invece dovrebbero poter restare calmi, per essere lucidi mentre lavorano, producono.

Qualcuno ha quantificato quanto costa ai contribuenti il nervosismo degli automobilisti?


6. Costruire una bella autostrada in città

In fondo non ci vuole molto: abbattendo qualche palazzo, un po' di inutili monumenti e naturalmente qualche migliaio di alberi ci si potrebbe procurare lo spazio per una bella autostrada cittadina, con cui attraversare il centro e andare da una parte all'altra in meno di cinque minuti.

Sai che gioia, poter dormire mezz'ora di più, entrare dal casello sotto casa e sfrecciare a 140 all'ora davanti al Duomo. Magari anche fermarsi a bere un veloce caffè nell'autogrill di Piazzale Loreto.

E sai che soddisfazione poter dire: «Uehi che figata! Questa mattina ho fatto "casello di Porta Romana - uscita di via Melchiorre Gioia" in 1' e 27'. E se non c'era il solito pirla che si incasina ogni volta con il telepass potevo metterci anche di meno!».


Siamo a disposizione per consulenze

Queste sono solo alcune banali e umili idee, chissà che la nostra candidata del centrodestra non ritenga di farle sue. Noi ci speriamo, siamo a sua disposizione per approfondimenti o consulenze, eventualmente ci contatti.


Votami

migliori