venerdì 11 maggio 2012

Lo sfregio di via San Calimero

Si può dire, senza paura di essere smentiti, che questo sia uno degli angoli più belli di Milano. A pochi passi dal caos di via Santa Sofia, seppur diminuito negli ultimi tempi grazie all'istituzione dell'Area C, non molto distante dal Duomo, la via San Calimero, che prende il nome dalla bellissima basilica che la domina, è tanto corta quanto bella e tranquilla. Dalla storica Farmacia Foglia – che una volta era posta sui navigli, proprio all'incrocio con il corso di Porta Romana – a piazza Cardinal Ferrari, è questa una stretta e pedonale via che ogni mattina viene percorsa con piacere, anche se di fretta, da lavoratori che si recano negli uffici del centro e da studenti che frequentano la vicinissima Università Statale. Ma anche da sfortunati che si recano al vicino ospedale Gaetano Pini.

Spiace dunque vedere questo angolo di bellezza deturpato da un atto vandalico grave quanto stupido. Oddio, già le scritte che campeggiano sul vasto muro che è posto di fronte alla facciata della basilica non fanno certo onore ai loro autori, ma ora la situazione è decisamente peggiorata, a causa della rottura di una delle panchine in marmo sistemate proprio all'imbocco della via.

Monumento all'inciviltà, ma anche all'incuria

Ce ne vuole, per distruggere una cosa del genere e ci chiediamo come possa essere stato fatto. Ma, com'è e come non è, il danno è stato provocato ed è ben evidente a chi percorre la via. Non è un bello spettacolo, no di certo, ma un segno dell'inciviltà che spesso raggiunge limiti difficili da prevedere.

Ma non è tutto qui. La situazione è così, inalterata, da alcuni giorni e finora nessuno si è premurato di spostare – anche solo per motivi di sicurezza – i pezzi della panca divelti. Con il passare del tempo, dunque, questo materiale spezzato e lasciato a se stesso rischia di diventare un monumento all'inciviltà, sì, ma anche all'incuria cittadina. Per questo ci auguriamo che il Comune, o chi ne ha la responsabilità, intervenga al più presto per ripristinare la situazione precedente all'atto, non fosse altro per evitare che questo primo gesto vandalico possa servire da esempio a qualche altro idiota che si trovi a passare da quelle parti (ci sono altre panchine, negli spazi circostanti...).


Aggiornamento, qualche giorno dopo...

I resti della panchina spezzata sono stati rimossi dal selciato il giorno 14 maggio, per essere appoggiati al muro retrostante, come mostrato dalle due foto a destra e sinistra.
A partire da questo momento abbiamo lanciato attraverso l'account Twitter di Milanau molti appelli al sindaco Giuliano Pisapia e all'assessore al Decoro urbano Pierfrancesco Maran perché provvedessero a far portare via del tutto i blocchi di pietra.
Dopo alcuni tentennamenti, dovuti al fatto che gli uffici incaricati avevano dichiarato di avere già rimosso i blocchi, mentre questi erano ancora lì, finalmente Maran ha risposto sempre su Twitter annunciando, il 29 maggio, la "sparizione" dei resti della panchina, come testimoniato dalla foto sotto.

Tutto è bene ciò che finisce bene, dunque. Anche se ci verrebbe da dire, a questo punto, che sarebbe ora di ripulire quel muro, che fa veramente pena per quanto è stato sporcato, giorno dopo giorno, con scritte, tags e graffiti.
Ma se lo facessimo, temiamo, potremmo essere accusati di non essere mai contenti...


 

 

 

Aggiornamento a gennaio 2014


Diciamolo sottovoce, ma il muro di via Patellani/piazza Cardinal Ferrari è da qualche mese pulito. Ci sono passati quelli di Antigraffiti, lo scorso ottobre 2013 e da allora la situazione è questa. La dimostrazione che la civiltà, se insiste e persiste, riesce ad avere alla lunga la meglio sull'inciviltà. (Chiaro che prima o poi, facile prevederlo, arriverà il solito idiota a mettere la sua firma sul muro, ma sarà proprio in quel caso che bisognerà ripulirlo un'altra volta, tempestivamente, perché se non si interviene subito sappiamo quali sono i risultati, poi...).


Aggiornamento a settembre 2014

Una nuova vita per il muro di piazza Cardinal Ferrari: guarda qui come è stato trasformato!
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